Obiettivo 429

Presentazione del libro-reportage fotografico di Marco Mangini
Venerdì 14 marzo ore 17.00 - Sala Rossa del Palazzo Comunale

Ha percorso a piedi 73 km della “vecchia” srt 429, da Ponte a Elsa a Gaiole in Chianti, realizzando circa 400 scatti. Per documentare in modo puntuale e imparziale, “senza uscire mai dalla strada”, aspetti e particolari di un territorio che ha conosciuto mutamenti profondi negli ultimi settant’anni. Un viaggio che – come ricorda l’autore – lo ha indotto a fare “il percorso inverso rispetto all’attrattività dell’industrializzazione”, e che in definitiva ha rappresentato quasi una rivincita del paesaggio collinare e della campagna toscana, rispetto all’esodo e all’abbandono in cui era stata lasciata mezzo secolo fa.

E’ con questo spirito che Marco Mangini ha realizzato “Obiettivo 429”, un libro-reportage realizzato in sei tappe nell’agosto 2022, che sarà presentato nella sala rossa del Palazzo Comunale venerdì 14 marzo (ore 17.00). Alla presentazione interverranno – oltre all’autore - l’Assessore alla Cultura, Franco Spina, e la Presidente della Società Storica della Valdelsa, Sabina Spannocchi.

A partire dalla prima immagine, una lapide che indica la “Strada Regia dall’Osteria Bianca a Poggibonsi, Siena e Roma”, Marco Mangini ha utilizzato la fotocamera come “come blocco notes, senza indulgere nella ricerca formale del bello,” Ha immortalato luoghi e paesaggi incantevoli, ma anche particolari e dettagli ricchi di significati, testimoni implacabili della vita quotidiana che scorre lungo la strada, con le sue luci e le sue contraddizioni.  
“Durante il percorso – osserva l’autore, Marco Mangini - e soprattutto dopo l’ultima tappa mi sono reso conto che questo viaggio rappresentava una metafora, e anche un’occasione per riflettere sul possibile futuro di questo  storico percorso che unisce la Valdelsa con il Chianti”.

“Da buon viatico – osserva Sabina Spannocchi, Presidente della Società Storica della Valdelsa - il fotografo ci esorta a guardare la realtà con occhi diversi, più attenti e sensibili, inducendo alla riflessione. Dalla natura morta al paesaggio, dai capannoni industriali agli antichi lavatoi, la macchina fotografica è usata come i pennelli e i colori dal pittore, non per un mero esercizio tecnico o estetico, ma come privilegiato strumento conoscitivo. Le fotografie, scattate con sicura padronanza del mezzo, ci consegnano un preciso stato del territorio che invoca tutela e conservazione consapevole”.

La locandina dell'iniziativa

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