Domenica 15 ottobre (ore 10.30) la cerimonia con interventi delle autorità e dei rappresentanti del Sindacato. Nel pomeriggio presentazione del libro “Terra e bici” di Roberto Martini.
Fu il primo segretario della Camera del Lavoro di Castelfiorentino nel secondo dopoguerra, negli anni difficili delle lotte sindacali e della ricostruzione. Un uomo schierato dalla parte dei più deboli e che non si tirava mai indietro, sempre disponibile, aperto al dialogo e al confronto con tutti. E’ con questo spirito che domenica 15 ottobre (ore 10.30) la nuova sede SPI CGIL sarà intitolata ad Alvaro Bianchi, nel corso di una cerimonia cui parteciperanno il Sindaco, Alessio Falorni, e i rappresentanti del sindacato: Nadia Meacci (segretaria lega SPI CGIL), Rossano Rossi (segretario regionale CGIL), Gianluca Lacoppola (coordinatore CGIL di zona), Mario Batistini (segretario provinciale SPI CGIL).
Una cerimonia inizialmente prevista il 1 ottobre, poi rinviata per via del lutto cittadino dovuto alla tragica vicenda di Klodiana Vefa.
Alvaro Bianchi (1908-1975), ricoprì come si è detto la carica di segretario della Camera del Lavoro di Castelfiorentino nel periodo successivo alla Liberazione e nel corso degli anni Cinquanta, in una fase segnata dalle lotte mezzadrili ma anche da profonde tensioni politiche, economiche e sociali. Un incarico svolto, dunque, in un momento estremamente difficile, ma che riuscì a svolgere in modo eccellente grazie a una profonda conoscenza della comunità e della reale situazione del territorio, che gli sarebbe valso anche l’elezione come Consigliere Comunale nel 1951: “l’ampia e articolata memoria sulla disoccupazione da lui presentata il 24 settembre 1952 davanti al Consiglio Comunale – ha scritto lo storico Antonio Casali – costituisce senza dubbio la radiografia più incisiva dei problemi del tessuto economico sociale castellano agli esordi degli anni Cinquanta”. Pur agendo con determinazione quando si trattava di difendere i diritti dei lavoratori, non esitò a frenarne gli eccessi, che potevano rivelarsi controproducenti: ne è una conferma la manifestazione nel 1951 in segno di protesta per l’uccisione di due braccianti in provincia di Chieti, che culminò nel blocco dei treni alla stazione ferroviaria di Castelfiorentino. Invano Alvaro Bianchi invitò gli scioperanti “ad abbandonare binari e pensiline”, nel timore di gravi ripercussioni.
“L’intitolazione della sede dello SPI CGIL ad Alvaro Bianchi – sottolinea Nadia Meacci (segretaria SPI CGIL di Castelfiorentino) – è stata una scelta condivisa con tutto il direttivo della Lega. Alvaro Bianchi è stato in prima linea nel secondo dopoguerra nelle lotte in difesa dei diritti delle donne e degli uomini, lasciando un ottimo ricordo nel cuore di tanti castellani dell’epoca. Tutti coloro con cui ho avuto modo di parlare mi hanno detto che era una gran bella persona, che non si tirava mai indietro, sempre disponibile per tutti”.
“Un protagonista della Castelfiorentino negli anni della ricostruzione – osserva il Sindaco, Alessio Falorni – alla guida della Camera del Lavoro in una fase estremamente delicata, ruolo che Alvaro Bianchi seppe svolgere con grande senso di responsabilità ma anche con equilibrio, lottando contro certi soprusi e allo stesso tempo mantenendo una condotta rispettosa della legalità e delle regole. L’intitolazione della nuova sede SPI CIGL alla sua memoria, che segue l’intitolazione della via dove si trova il sindacato, suggella in un comune sentire il riconoscimento e il valore dell’eredità che ci ha lasciato”.
Dopo la cerimonia di intitolazione, è previsto un aperitivo in Piazza delle Fiascaie e alle 12.30 il pranzo al Circolo I Praticelli (via Bustichini). Nel pomeriggio (ore 15.30) è in programma la presentazione del libro “Terra e bici” di Roberto Martini alla presenza dell’autore. Seguirà (ore 16.30) ballo per tutti con il duo “Cinzia band”.