I bambini Saharawi a Castelfiorentino

Ieri pomeriggio il gruppo (composto da dieci “piccoli ambasciatori di pace” e dagli accompagnatori)
sono stati ricevuti dal Consiglio Comunale e dalla Sindaca, Francesca Giannì.
Rimarranno a Castelfiorentino fino al 10 agosto.

Per molti di loro l’accoglienza si traduce anche in un’opportunità per curarsi, o magari per sottoporsi a un controllo generale del proprio stato di salute. Per tutti, in ogni caso, è un modo per trascorrere un periodo spensierato, lontano dai grossi problemi che purtroppo sono presenti nei campi profughi della “Hamada Algerina”, una distesa di terra arida e roccia che non dispone neppure di un’ombra di terreno coltivabile. E’ questo il senso dell’ospitalità che ogni anno viene offerta ai bambini Saharawi, “piccoli ambasciatori di Pace” provenienti dai campi profughi in Algeria, che ieri pomeriggio sono stati ricevuti nella Sala del Consiglio Comunale di Castelfiorentino.

Alla cerimonia di benvenuto erano presenti, oltre ai consiglieri, la Giunta Comunale di Castelfiorentino e la Sindaca, Francesca Giannì, che ha già avuto modo in passato di accogliere la delegazione come Assessore alla Cooperazione Internazionale. Tra gli intervenuti Andrea Mezzetti, presidente dell’associazione “Hurria”, da decenni impegnata con i volontari e in collaborazione con altre associazioni del territorio nella realizzazione di questo progetto umanitario di accoglienza e di autentica solidarietà.

Il gruppo dei Saharawi, composto da dieci bambini e da alcuni adulti (fra cui Hamdi Salek Dejeddu, Vicepresidente del Polisario in Italia) si propone di richiamare l’attenzione della Comunità Internazionale sul principio all’autodeterminazione dei popoli e il diritto dei Saharawi alla loro terra, negato da oltre trent’anni, attraverso gli strumenti del dialogo e della diplomazia.

I bambini Saharawi si fermeranno a Castelfiorentino fino al 10 agosto e saranno ospitati all’interno della scuola elementare “Roosevelt”. Durante il loro soggiorno, i bambini avranno l’opportunità di effettuare visite ed esperienze di laboratorio nel capoluogo, nonché alcune escursioni e passeggiate alla scoperta delle colline e dei boschi circostanti. Sono inoltre previste gite fuoriporta, in piscina e al mare. La loro permanenza offrirà inoltre a questi bambini la possibilità di condividere un’esperienza positiva di relazione con altre persone, poter raccontare le loro storie, ricevere affetto, ascolto e calore umano.

Tra le novità di quest’anno spicca il fatto che la loro accoglienza in Toscana sarà seguita da remoto dall’intera popolazione che vive nei campi profughi, affinché questi bambini possano portare anche tra i meno fortunati un bel messaggio di pace e di solidarietà, invitando a intraprendere la strada del dialogo anziché quella del conflitto.

“I bambini Saharawi – ha sottolineato la Sindaca, Francesca Giannì – non sono soltanto ambasciatori di pace, che con i loro volti, i loro sguardi, la loro innocenza ci trasmettono un messaggio di speranza, ma sono anche testimoni delle sofferenze vissute quotidianamente dal loro popolo, che insegue da decenni il sogno dell’indipendenza ed è al tempo stesso costretto a vivere nel deserto, con tutte le privazioni che questo comporta. Per questo il Comune di Castelfiorentino supporta ogni anno questo progetto di accoglienza e di solidarietà, promosso con grande competenza dall’associazione Hurria in collaborazione con le associazioni e altri enti del nostro territorio, che abbiamo voluto rafforzare di recente anche attraverso il conferimento ai bambini Saharawi della cittadinanza onoraria. Ci auguriamo che la Comunità Internazionale, attraverso le sedi deputate, possa finalmente accogliere e soprattutto sostenere le loro legittime richieste”.

“Il progetto Piccoli Ambasciatori di Pace – ha osservato Andrea Mezzetti - arriva a Castelfiorentino anche quest'anno grazie al contributo fondamentale dell'Amministrazione Comunale, della Banca di Cambiano, della Caritas, della Parrocchia di Santa Maria della Marca, delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino e di tante persone che si sono dedicate a predisporre nel miglior modo l'accoglienza del gruppo. Quest'anno ci vede presenti oltre a Certaldo, Fucecchio, Castelfiorentino ed Empoli anche per brevi periodi a Gambassi Terme e Montaione. Segno che i principi di accoglienza non sono decaduti nella nostra area, ma anzi trovano ampliamento. Lo spirito che anima la nostra comunità è quello di offrire controlli sanitari, una bella scorta di alimentazione variata e sana, una visita ai contesti di questa parte di mondo così distante dai campi dei rifugiati nel deserto. Ma sostanzialmente si propone di offrire un segno di solidarietà alle famiglie dei bambini ed alla loro popolazione a sostegno di una richiesta della giusta autodeterminazione del popolo che da 50 anni non trova compimento. L'audizione presso ONU che ci ha coinvolti lo scorso ottobre in seno alla 4' commissione dell'Assemblea Generale è stato un momento importante per riportare alle massime istituzioni il sentire di tanti cittadini ed amministrazioni. Un filo che lega questa comunità con il popolo Saharawi nella richiesta dell'ottenimento della giustizia attraverso la diplomazia e per la pace”.