A un anno dallo scoppio della guerra, la dott.ssa Giada Corsoni ha tenuto una conferenza all’Enriques su un tema scottante e purtroppo attuale
Quante volte il genere umano ha infranto la promessa del “Never Again” (“mai più”) coniata a seguito della Shoah, ovvero lo sterminio del popolo ebraico? Un interrogativo quanto mai attuale, un tema che la dott.ssa Giada Corsoni ha affrontato in modo efficace questa mattina all’Istituto “F. Enriques” di fronte a un auditorium gremito di studenti, attraverso una lezione-conferenza di un’ora e mezza dal titolo “Genocidi e guerra in Ucraina: dal “never again” alle atrocità del nuovo Millennio”, promossa dal Comune di Castelfiorentino e dall’Istituto Superiore nell’ambito del “Progetto Memoria”.
A un anno esatto dallo scoppio di una guerra che ha purtroppo riproposto fatti cruenti a danno delle popolazione civile cui mai avremmo voluto di nuovo assistere, la dott.ssa Corsoni si è soffermata a lungo sui crimini di guerra e i genocidi, affrontati per la prima volta all’indomani della seconda guerra mondiale con i famosi processi di Norimberga.
“Se da una parte – ha osservato Giada Corsoni - la comunità internazionale non è stata in grado di prevenire i genocidi post seconda guerra mondiale (Srebrenica, Ruanda, ..) dall’altra i processi di Norimberga sono stati un momento di progresso fondamentale per il diritto internazionale in quanto, per la prima volta in assoluto, si stabilisce la responsabilità penale individuale per crimini internazionali. Norimberga segna la nascita del diritto penale internazionale, dove anche l’individuo, oltre allo Stato, viene chiamato a rispondere delle proprie azioni. La creazione dei tribunali penali internazionali ad hoc e poi della Corte Penale Internazionale sono la realizzazione concreta di questa svolta”.
Nel corso della lezione, Giada Corsoni ha inoltre analizzato i segnali e i fattori preparatori di un genocidio, nonché il suo preciso significato in base a una Convenzione delle Nazioni Unite che si occupa appunto della prevenzione e repressione di questo crimine. Gli avvenimenti in Ucraina sono serviti da guida per spiegare in cosa consistono i crimini di guerra e se sia corretto (e perché) parlare di genocidio anche nell'ambito del conflitto che si sta consumando in questo paese. Ha infine ricordato che oggi la tecnologia e i social media giocano un ruolo cruciale anche in contesti di crimini internazionali in corso, soffermandosi sulla pericolosità dei messaggi di odio e di incitamento all’odio diffusi su varie piattaforme social.
Giada Corsoni, giovane studiosa di Castelfiorentino, si occupa da diversi anni di questa materia: a partire dall’elaborazione della propria tesi di laurea sul presunto genocidio contro i Rohingya in Myanmar (discussa alla facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” - Firenze) ha svolto infatti diverse collaborazioni all’estero, in veste di tirocinante, presso il Consiglio d’Europa, la Coalizione per la Corte Penale Internazionale e le Kosovo Specialist Chambers a L'Aia (Paesi Bassi). Dal dicembre 2020 ad Aprile 2022 è stata Alliance Coordinator & Legal Associate presso Genocide Watch, un’organizzazione di Washington D.C. (USA) che si occupa di prevenzione del genocidio e atrocità di massa e ha anche lavorato come consulente presso la Burmese Rohingya Organization UK. Giada è attualmente membro dell’International Association of Genocide Scholars (Associazione Internazionale degli Studiosi del Genocidio) e co-autrice dell’articolo“ICJ Will Decide If Genocide Convention Is Law Of Nations”, scritto insieme a Gregory Stanton, uno dei massimi esperti di genocidio al mondo.
“Siamo doppiamente felici – ha osservato il Sindaco, Alessio Falorni – che Giada si sia resa disponibile per questa iniziativa, sia perché interessa un tema che ha indagato a fondo nelle sue cause scatenanti e nei riflessi sulla realtà che stiamo vivendo, attraverso le notizie che ci giungono costantemente dal fronte di guerra in Ucraina, sia perché è una studiosa di Castelfiorentino che ha arricchito i propri studi e ricerche attraverso numerose collaborazioni prestate all’estero, presso diversi enti e organizzazioni internazionali prestigiose, e rappresenta pertanto motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità. Sono certo che, oltre a quella di stamani, ci saranno altre occasioni per proseguire la collaborazione avviata con la nostra Amministrazione e l’Istituto Enriques, che l’ha accolta con entusiasmo”.