Prevenzione, protezione delle vittime, perseguimento dei colpevoli, attuazione di politiche integrate. Sono le “quattro P” richiamate dalla “Convenzione di Istanbul” (documento internazionale approvato dal Consiglio d’Europa più di dieci anni fa) a costituire il nucleo del Patto dei Comuni per la parità e contro la violenza di genere, a cui il Comune di Castelfiorentino ha aderito due giorni fa per ribadire in modo ancora più netto e deciso il suo impegno per agire con scelte mirate sul versante della prevenzione e della protezione delle vittime di violenza di genere, e attraverso politiche finalizzate a rimuovere – anche sotto il profilo culturale – ogni discriminazione che impedisca una effettiva parità.
Siglato in primis da alcune grandi città (da Milano a Varese, da Bologna a Firenze, da Napoli a Messina, e così via) l’iniziativa di estendere questo Patto con l’obiettivo di farne un documento condiviso da tutti i Comuni italiani è stata promossa dall’ANCI, affinché l’azione congiunta tra le varie amministrazioni locali possa agire come deterrente contro i pregiudizi di genere e garantisca un sostegno alle vittime di violenza o di minaccia.
Per tutti questi motivi, anche il Comune di Castelfiorentino ha deciso di fare la propria parte, nella consapevolezza che la violenza di genere (i dati, purtroppo, lo dimostrano in modo allarmante) sia un fenomeno strutturale e non episodico. Di qui la necessità e l’impegno a intervenire attraverso i servizi (anche locali) e il supporto alla rete di quei presidi, come i centri antiviolenza e le case rifugio, che i Comuni sono chiamati a istituire e a incoraggiare, oltre a prevedere un lavoro culturale che agisca sulla rimozione degli stereotipi e contro ogni forma di discriminazione
“Abbiamo aderito a questo Patto – sottolinea l’Assessore alle Pari Opportunità, Francesca Giannì – con un impegno preciso: implementare le azioni di prevenzione di protezione delle vittime della violenza di genere, ma anche intervenire a trecentosessanta gradi sul piano culturale perché si costruisca, partendo dai giovani, una mentalità più aperta, paritaria, priva di pregiudizi. E’ inoltre necessario garantire reali pari opportunità tra uomini e donne, supportando le persone nella conciliazione tra il lavoro e le esigenze della famiglia, valorizzare i talenti e le potenzialità, favorire l’accesso e la piena partecipazione al mercato del lavoro, alla politica e alle istituzioni. E’ infine indispensabile intervenire per garantire alle donne in particolare maggiore sicurezza per quanto attiene alla mobilità, fatto questo che chiama in causa vari aspetti tra loro collegati, come l’esistenza di presidi adeguati, un’illuminazione pubblica estesa ed efficiente, servizi pubblici all’altezza della nostra comunità che già può contare su una rete associativa ricca e partecipata. A questo proposito, abbiamo già avviato un percorso e un tavolo di confronto con le associazioni per costruire insieme una “rete” al servizio delle politiche di genere, affinché ci sia una risposta il più possibile diffusa e partecipata da parte di tutta la Comunità di Castelfiorentino”.
“Questo Patto – sottolinea il Sindaco, Alessio Falorni – rappresenta per questa Amministrazione il punto di arrivo ma anche la prosecuzione di un impegno sul versante della prevenzione, attraverso la creazione di presidi importanti come la sede del Centro Aiuto Donna Lilith nell’edificio della Stazione Ferroviaria, che grazie alle Pubbliche Assistenze offre servizi gratuiti di accoglienza e supporto psicologico. Come pure importante è stato il sostegno a tutte le iniziative promosse dalle nostre associazioni, che ogni anno intervengono a tutti i livelli, dalla comunità nel suo insieme alle scuole del territorio, per sensibilizzare le persone e rimuovere progressivamente alcuni stereotipi di tipo culturale che ancora persistono in alcuni strati della nostra società. Pertanto, dopo questo Patto, ci auguriamo che dal Tavolo di confronto con le associazioni possa scaturire una collaborazione stabile e duratura nel tempo”.